domenica 24 agosto 2008

articolo di Nouriel Roubini The New York Times 11 /08/2008

Articolo sul" Newyork Times"11 Agosto 2008di Nouriel Roubini Professore di Economia alla Harvard University.La Tempesta Perfetta della Recessione Globale
Esiste al momento una sempre più elevata probabilità che l'economia globale,e non più solo quella statunitense,possa sperimentare una grave e protratta recessione.Macro sviluppi nelle ultime settimane suggeriscono che al momento tutte le economie dei G7(il gruppo dei paesi a maggior sviluppo economico,U.S.A.,U.K,Giappone ,Germania,Francia,Italia e Canada) sono già in recessione o prossime ad entrarci.Altre economie sviluppate o mercati emergenti (il resto dell'Eurozona incluso Spagna.Irlanda ed il resto dei paesi aderenti all'Europa;Nuova Zelanda,Islanda,Estonia,Lettonia ed alcune altre economie del sud est Europa) sono ugualmente vicine ad un duro crollo recessionario.E quando questo gruppo di oltre 20 economie entra in recessione ci sarà una rapida ripercussione e conseguente decrescita nel BRIC's (Brasile, Russia,India e Cina) ed in altre economie di mercato emergenti. L'I.M.F. definisce una recessione globale come un tasso di crescita globale al di sotto del 2.5% mentre le economie di mercato emergenti crescono normalmente molto più rapidamente(6%) delle economie avanzate dove la crescita media è circa del 2%. Per esempio,un paese come la Cina-che perfino con un tasso di crescita maggiore del 10% ha ufficialmente migliaia di rivolte e proteste ogni anno - ha bisogno di spostare 15 milioni di contadini poveri verso le industrie nelle città che offrono paghe più alte ogni anno solo per mantenere la leggittimità del suo regime; Quindi per la Cina un tasso di crescita del 6% sarebbe l'equivalente di un grave crollo recessivo.A questo punto sembra probabile che,per la fine dell'anno o i primi del 2009, l'economia mondiale entrerà in una recessione.
Vediamo di entrare nel dettaglio sui perchè una recessione globale è al momento probabile...
Questa recessione globale è stata alimentata da una serie di fattori:l'esplosione della bolla speculativa del mercato immobiliare in molte economie (U.S.,U.K,Spagna,Irlanda ed altri.Membri dell'Eurozona);l'esplosione dell'enorme bolla creditizia in paesi dove il costo del denaro e l'accesso al credito è stato troppo facile e per troppo tempo e la supervisione e regolamentazione del credito troppo liberalizzato; la grave erosione nei crediti e nella liquidità consequente la crisi dei mutui e del debito statunitense;la più grave crisi finanziaria dai tempi della Grande Depressione (non tanto grave quanto la G.D. ma seconda solo a quest'ultima);l'erosione della ricchezza e l'effetto degl'investimenti sulla caduta degli stock markets (che sono già caduti globalmente di più del 20%);l' aggravio dell'alto prezzo del petrolio e delle derrate alimentari per le economie fondate sulle loro importazioni;l'effetto globale sui collegamenti commerciali della recessione statunitense (dato che gli USA contano ancora per il 30% sul pil globale); la debolezza del dollaro che stà riducendo la competitività di quei paesi che esportano largamente negli USA;gli effetti della stagflazione sugli alti prezzi del petrolio e delle materie prime che forzano le banche centrali ad aumentare i tassi d'interesse per combattere l'inflazione in un momento nel quale ci sono gravi rischi di decrescita e nella stabilità finanziaria.Negli USA i dati suggeriscono che l'economia è entrata in recessione nel primo trimestre di quest'anno dato che i 5 indicatori usati per definire uno stato di recessione (PIL,occupazione,produzione,stipendi e vendite) hanno tutti raggiunto il picco e quindi hanno cominciato a contrarsi tra Ottobre 2007 e febbraio 2008. L'economia è rimbalzata in una recessione - a doppia w - nel secondo trimestre, stimolata dall'effetto temporaneo sui consumi del taglio delle tasse per 100 miliardi di $.Ma questi effetti svaniranno a fine estate mentre i fattori più radicati colpiranno il consumatore statunitense impossibilitato nel fare acquisti,risparmiare,ed oberato di debiti: il valore degli immobili crollerà ;il valore dei titoli crolleranno;l'erosione del credito nei mutui e nei debiti del consumatore( carte di credito,finanziamenti per auto,prestiti per studenti);aumento del debito e del debito rapportato alla fornitura come mutui ed altri tassi d'interesse per il debito al consumatore si stanno reimpostando verso l'alto; aumento della benzina e dei beni alimentari; crollo della fiducia del consumatore; e cosa più importante, una caduta dell'occupazione per 6 mesi di fila.Fattori similari sono in gioco in UK,Spagna ed irlanda dove la bolla immobiliare sta per esplodere insieme con l'eccessivo debito creditizio dei consumatori che porterà quindi alla recessione.Ma anche in Italia,Francia,Grecia,Portogallo,Islanda e nelle economie del Baltico i sopravvalutati mercati immobiliari stanno cominciando a sgonfiarsi. Più in generale e infaustamente tutta la Eurozona è ormai indirizzata verso la recessione incluse le tre maggiori economie dei G7:Germania ,Francia ed Italia.L'esplosione della bolla immobiliare;gli effetti dell'erosione sul credito e la liquidità che ha colpito anche i mercati finanziari Europei limitando le possibilità delle aziende Europee nell'accesso al credito,negli affitti e negli investimenti;la caduta del export verso i traballanti USA;elevati prezzi del petrolio e delle derrate;la perdita di competitività nell export dall'Eurozona a causa della sopravvalutazione del Euro;e la politica da usuraio della BCE che -al contrario della US Fed.che ha un'aggressiva politica nel taglio dei tassi d'interesse- ha da prima trattenuto i tassi e li ha recentemente rialzati per contenere l'inflazione.Non c'è quindi da meravigliarsi se la produzione,le vendite e la fiducia di consumatori ed aziende stanno tutti crollando nell'intera Eurozona.E quindi la crescita nel secondo trimestre del PIL Eurozona sarà ancora peggiore-vicino allo zero- che negli USA, mentre la futura crescita a venire si prospetta anche peggiore.Delle rimanenti economie G7 il Giappone è già in contrazione.Il Giappone cresce in maniera modesta per 2 ragioni: forti esportazioni verso gli USA ed uno yen debole.Al momento le esportazioni verso gli USA stanno crollando mentre lo yen non è più debole come prima.In cima a questi 2 traumi 2 altri traumi stanno spingendo il Giappone verso la recessione:Alti prezzi del petrolio per un paese che importa tutto il petrolio che consuma; e crollo dei lucruosi affari speculativi e della fiducia.L'ultima delle economie del G7,il Canada dovrebbe aver beneficiato dagli alti costi dell'energia e delle derrate;ma il suo PIL si è già contratto nel primo trimestre.Con 1/4 del suo PIL esportato verso gli USA ed essendo questo 3/4 del suo intero export ,l'economia del Canada è completamente dipendente dalla malata economia USA già in contrazione.Quindi letteralmente ogni singola economia del G7 è al momento avviata verso un duro atterraggio recessionario.Ed ora altre minori economie (gran parte dei nuovi membri della UE che hanno tutti grandi conti in deficit) sono a rischio di un improvvisa interruzione di capitali e sul flusso delle rimesse di capitali che potrebbe innescare un atterraggio duro.Un simile atterraggio duro sta già avvenendo in Lettonia,Estonia,Islanda e Nuova Zelanda.Questa recessione nel G7 porterà prossimamente ad una rapida decrescita nelle emergenti economie di mercato trascinando probabilmente l'intera economia globale in una recessione.Questo rallentamento nella crescita delle economie di mercato emergenti poggia su una serie di fattori.Quelle economie dipendenti dal export verso gli USA ed Europa aventi conti in positivo ( come Cina, gran parte dell'Asia e molte altre mercati emergenti) soffriranno per la recessione dei G7; quelli con un largo deficit sull'import ( India,SudAfrica e venti altre economie nell'Est europa dal Baltico alla Turchia ) potranno soffrire della stretta creditizia globale e dell'improvvisa mancanza di capitali; Quelli che sono esportatori di materie prime (Russia,Brasile ed altri simili esportatori nel Medio Oriente,Asia,Africa ed America Latina ) soffriranno per il grosso calo dei prezzi dell'energia e delle materie prime le quali cadranno probabilmente di un 30% rispetto al picco raggiunto a seguito della recessione dei G7 e del rallentamento della crescita globale;Quelli che hanno permesso alle loro valute la sopravvalutazione rispetto al dollaro sperimenteranno una rapida decrescita nelle esportazioni ; quelli che stanno avendo aumenti dell'inflazione ed ora hanno inflazione a due cifre (più di 30 economie di mercato emergenti ) dovranno alzare i tassi d'interesse per combattere la decrescita inflazionaria;e quelli che hanno lasciato -con una politica fallimentare del credito e monetaria- che l'inflazione salisse troppo sperimenteranno una perdita di competitività nelle esportazioni dato che l'inflazione porta ad un aumento reale dei tassi di scambio.
Mentre il prezzo del petrolio e delle materie prime - al momento in discesa del 15% rispetto ai recenti picchi - ridurranno in qualche modo le forze della stagflazione nell'economia globale, l'inflazione è per ora sempre più trincerata - attraverso un circolo vizioso di aumento dei prezzi,degli stipendi e dei costi - in molti mercati emergenti nella trappola dell'aspettativa di alti tassi d'inflazione. Cosi questa alta inflazione tratterrà l'abilità, di rispondere al rischio di diminuzione della crescita,da parte delle banche centrali. Nelle economie avanzate l'inflazione diverrà un problema senza fine per le banche centrali mentre l'indebolimento nei mercati dei beni ridurrà il potere d'acquisto delle aziende; cosi come un indebolimento del mercato del lavoro - con un aumento della disoccupazione - terrà il costo del lavoro e degli stipendi alla corda; cosi come la rapida caduta dei prezzi delle materie prime smorzerà questa sorgente inflattiva.
Al momento tutte le banche centrali dei G7 sono preoccupate del temporaneo aumento del titolo inflattivo.Cosi per ora tutte loro stanno trattenendo o minacciando d'intraprendere politiche dei tassi miranti a contenere potenziali rischi d'inflazione. Ma nel tempo gravi rischi di recessione ed un rischio di grave crisi bancaria e finanziaria - con perdite nel credito al momento stimate al meno da 1 trillione di $ fino alla possibilità di arrivare a grandezze dell'ordine di 2 trillioni di $ con centinaia di banche in fallimento - forzerà la banche centrali dei G7 a tagliare ulteriormente i tassi.Ma questa politica sarà probabilmente troppo lenta e ritardata, specialmente fuori dagli USA,ed accadrà solo quando la recessione globale e dei G7 sarà ben radicata. Quindi, la politica attuata in risposta a questa tempesta perfetta che ci stà arrivando addosso sarà troppo debole ed in ritardo per prevenirla.
Nouriel Roubini

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