martedì 26 agosto 2008

Comunque sia

Comunque sia, sulla base di questi e di altri documenti soprattutto in inglese (ricordiamoci che la nostra classe politica è in gran parte provinciale e "monoglotta"...oltre che di ristrettissime vedute) è ormai certo che l'attuale crisi non è "di sviluppo" ma il prodromo del declino di una civiltà (il problema è se quei semi di- TRANSIZIONE concreta - che già esistono ovunque nel mondo avranno il tempo di svilupparsi, la capacità di raggiungere una massa critica "d'innesco"ed anche quella di contrastare le derive violente dei poteri forti. Per esempio in America con il cambio di amministrazione (..sempre che non eliminino Obama B.e che il piano di Al Gore abbia sempre più consenso ---> www.wecansolveit.org )è in atto il tentativo d'innescare una rivoluzione economico-sociale basata , anche ,sulle energie alternative( il progetto di Al Gore & company e di riconvertire entro 10 anni l'intero sistema energetico USA con le energie alternative). E per citare un attento e lungimirante analista quale Lester Brown, dal suo straordinario saggio --->"Plan B 2.0" del 2006

" As we contemplate mobilizing to rescue a planet under stress
and a civilization in trouble, we see both similarities and contrasts
with the mobilization for World War II. In this earlier mobilization, there was an economic restructuring, but it was
temporary. Mobilizing to save civilization, in contrast, requires
a permanent economic restructuring."

"In his State of the Union address on January 6, 1942, one
month after the bombing of Pearl Harbor, President Roosevelt
announced the country’s arms production goals. The United
States, he said, was planning to produce 45,000 tanks, 60,000
planes, 20,000 anti-aircraft guns, and 6 million tons of merchant
shipping. He added, “Let no man say it cannot be done.”"

"Mobilizing to save civilization means restructuring the economy,
restoring the economy’s natural support systems, eradicating
poverty, and stabilizing population. We have the
technologies, economic instruments, and financial resources to
do this."

Purtroppo sta di fatto che le decisioni degli attuali governi G7 perseguono la direzione del "businnes as usual"(senza voler considerare i probabili atti di guerra...i quali peggioreranno ulteriormente la situazione planetaria.). E' evidente che hanno in mano tutti i "dati " tecnico-scientifici attualmente in circolazione ,basta osservare piccole uscite a mezza bocca tipo quella del nostro attuale ministro Tremonti il quale in una seduta della Camera qualche settimana fà ha fatto velatamente accenno ad un possibile "rischio'29" entro la primavera 2009... il problema è che gli attuali governi G7 oltre a Cina ed India perseguiranno la strada della crescita a tutti i costi.
Da notare che esistono paesi virtuosi (se lo possono permettere sono ricchi ,pochi ed intelligenti) come la Svezia che hanno recepito e compreso la lezione "predizione"e stanno attuando piani di sviluppo per l'uscita dal "sistema petrolio" entro il 2016...
E che dire della Spagna...della Germania...non ci resta che arrossire..

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